E' bello sentire l'entusiasmo delle persone che partecipano numerose alle presentazioni in biblioteca del libro sulle Buchette del Vino.
Il 23 aprile a Fiesole c'è stato il pienone, 50 persone che hanno voluto condividere un tuffo nela storia della vita quotidiana fiorentina e toscana, accompagnate da Maria Donata Spadolini che ha condotto l'incontro con le autrici Diletta Corsini e Lucrezia Giordano.
E' intervenuta Anna Ravoni, sindaco di Fiesole, con una rivelazione: c'è una possibile buchetta del vino nel palazzo del Comune, sulla quale partirà una ricerca approfondita per capirne l'origine e la funzione. 25.04.22
anche su AMAZON
Da tutto il mondo
è possibile ordinare
il libro sia nella
versione in italiano
che in quella in
inglese anche sulla
piattaforma Amazon
martedì 31 maggio presentazione
a Pontassieve
IL NOSTRO LIBRO
in italiano e in inglese
Un nuovo, bellissimo libro, con la storia e tutte le più recenti scoperte sulle buchette del vino a Firenze e in Toscana.Opera delle storiche dell'arte Diletta Corsini e Lucrezia Giordano,è un punto fermo sugli studi e le conoscenze che riguardano le caratteristiche aperture toscane. Ricco di illustrazioni, contiene la galleria fotografica delle quasi 300 referenze censite dalla nostra Associazione.
Il libro di 96pp interamente a colori costa 12,90€.
Si può ordinarlo a info@buchettedelvino.org con spedizione gratuita in Italia.
E' in vendita presso le librerie
Libraccio via de' Cerretani 16r Firenze
CuriosaMente via dei Servi 94r Firenze
Salvemini Piazza Salvemini 18 Firenze
L'Orablu Viale dei Mille 27r Firenze
Cento Libri via Pietrapiana 1Firenze
L'Angolo del Libro via Webb 1Firenze
Libreria Gioberti via Gioberti 37
e via D'Antiochia 15 Firenze
Libreria Giorni via Martelli Firenze
La Formicola P.zza Matteotti 14, Greve
Lo Spazio Via Curtatone 20, Pistoia
o nei locali con buchetta a Firenze
Vivoli via dell'Isola delle Stinche
Babae via Santo Spirito 21r
Divin Boccone via delle Caldaie 30r
Sono sempre di più i locali che, lontano dalla Toscana e dall'Italia, propongono la vendita del vino con la modalità delle nostre buchette.
L'11 aprile è stato inaugurato un nuovo locale a Sacramento, in California. Si chiama WHIRED WINE WINDOW e in grande evidenza mostra la scritta luminosa "buchette del VINO". Volete sapere cosa offrono? Ecco il link al loro sito:
E' stata pubblicata la mappa completa delle buchette del vino censite dalla nostra Associazione sul territorio del Comune di Firenze.
Il link qui sotto conduce direttamente alla pagina di Open Data della Rete Civica che ne ha curato la realizzazione.
Matteo Faglia, presidente dell'Associazione Buchette del vino, è stato intervistato su Radio Time, emittente toscana che promuove e valorizza il territorio attraverso le sue realtà culturali, economiche, produttive.
Qui accanto. il video dell'intera chiacchierata.
Il nostro progetto per una FIRENZE INSOLITA
VIDEO TOUR è il progetto che l'Associazione Buchette del Vino ha svolto nel mese di febbraio all'interno del bando dell'Assessorato al Turismo del Comune di Firenze su FIRENZE INSOLITA rivolto ad un vasto pubblico cittadino e non.
Abbiamo realizzato 4 video con itinerari inediti alla scoperta degli originali ‘finestrini’ che popolano la città di Firenze e i suoi dintorni: un piccolo mondo ricco di storia, di curiosità, di sorprese.
Oltre a questi documentari, in collaborazione con l'Associazione Allibratori sono stati girati dei videoclip sul tema del vino.
Con la partecipazione di circa 130 persone, abbiamo inoltre condotto per le vie del centro storico fiorentino 7 visite guidate, di cui una in bicicletta. Percorrendo itinerari sempre diversi, abbiamo incontrato decine di buchette del vino, rivivendo la loro storia e sottolineando il profondo e radicato valore sociale che hanno avuto nei secoli, inquadrandole nelle bellezze architettoniche e rtistiche delle vie, dei palazzi e dei monumenti della città.
La documentazione di queste attività e le informazioni, i suggerimenti, gli itinerari collegati sono in una pagina dedicata del sito raggiungibile cliccando qui o sul logo VIDEO TOUR.
Al Comune di Firenze un ringraziamento particolare per aver creduto e contribuito a questo progetto che segna un punto fermo importante nella ricerca sul tema delle buchette del vino.
8 marzo 2021
VIDEO TOUR: disponibili i 4 video del progetto
LE BUCHETTE DEL VINO PIU' STRANE
LE BUCHETTE DEL VINO D'OLTRARNO
LE BUCHETTE DEL VINO FUORI PORTA
LE BUCHETTE DEL VINO DELLE GRANDI FAMIGLIE
Quanti nomi NON SOLO BUCHETTE
Sono tanti i nomi con i quali queste singolari aperture nei muri dei palazzi fiorentini sono state chiamate nei secoli. Eccoli qui di seguito, con in cima le nostre Buchette, il termine più comune e familiare, quello che abbiamo scelto anche come nome della nostra associazione.
BUCHETTE FINESTRINI BUCHE TABERNACOLI PORTICINE FINESTRINE
MOSTRE SPORTELLI FINESTRUOLE SPORTELLINI NICCHIE PORTICCIOLE
PORTICELLE PORTE DEL PARADISO
E NELLE ALTRE LINGUE?
Con l'esplosione di interesse che abbiamo avuto quest'estate e la ribalta internazionale su tutti i media e i social, abbiamo visto che il termine inglese adottato da tutti è WINE WINDOWS, come già da noi suggerito, e da qui, nelle altre lingue, la traduzione si è basata sull'idea di "finestre del vino".
WINE WINDOWS (inglese) VITRINES À VIN (francese) ma anche LUCARNES À VIN WEINFENSTER (tedesco)
BORABLAKOK (ungherese) DOORGEEFRAAMRIES VOOR WIJN (olandese) WINNE OKIENKA (slovacco)
VIN FÖNSTER (svedese) VENTANAS DEL VINO (spagnolo) VINNE OKNA (russo)
JANELAS DE VINHO / BURACOS DO VINHO (portoghese) SARAP PENCERELERI (turco) VIINI-IKKUNA (finlandese)
WAIN NO KOMADO (giapponese) PARATHYRA TOU KRASIOU'(greco) VINSKE PROZORE (croato)
WA IN CHANG MOON (coreano)
il mondo scopre le buchette del vino!
A maggio, durante il lockdown, la gelateria Vivoli in pieno centro a Firenze ha la splendida idea di aprire la sua buchetta e servire caffè, bibite e gelati in piena modalità anti-contagio: un successo immediato, ripreso da altri tre esercizi, Babae in via Santo Spirito, Osteria delle Brache in piazza Peruzzi, Il Latini in via dei Palchetti.
Nel frattempo (vedi articolo qui sotto) la nostra Diletta Corsini trova uno straordinario documento del 1634 che parla dell'uso degli "sportelli del vino" durante la peste a Firenze con finalità anti-contagio: la storia si ripete, è una notiziona! Ne parla Repubblica online e l'articolo ha un seguito incredibile. Ai primi di agosto la giornalista inglese Phoebe Hunt si incuriosisce, intervista il nostro presidente e pubblica un articolo su Business Insider, importante testata online con grande seguito in tutto il mondo. Il New York Post rilancia l'articolo ed è boom.
Nel mese di agosto esce in tutto il mondo la notizia della "riapertura delle buchette del vino a Firenze". La nostra associazione, i nostri profili social e il sito sono sommersi di
visite e di richieste di fotografie e interviste. Arrivano a Firenze anche alcune TV, tra cui CBS dagli Stati Uniti e BBC dall'Inghilterra. Raccogliamo, nel solo mese di agosto, un centinaio di articoli e video, che abbiamo a nostra volta rilanciato su Facebook e Instagram e raccolto nella pagina della rassegna stampa del sito.
BUCHETTE ANTICONTAGIO,
IERI E OGGI
Anno 2020: emergenza Covid-19, lockdown dall'8 marzo, tutti in casa per due mesi, poi finalmente una graduale riapertura. Alcuni locali fiorentini ripristinano l'uso della loro buchetta del vino per servire caffè, bevande, tramezzini e gelati, in assoluta sicurezza.
Anno 1634: è appena finita la peste a Firenze e l'accademico fiorentino Francesco Rondinelli redige una "Relazione del contagio" dove descrive l'efficacia anticontagio degli "sportelli" del vino. Un documento di grande importanza per la storia delle buchette, trovato e raccontato da Diletta Corsini.
Un'altra buchetta riaperta a Firenze!
Quella degli Albizi fu una delle maggiori casate fiorentine. Proprio sulla facciata della loro principale dimora, situata nel Borgo omonimo al n.12 (la via è costellata di torri e palazzi legati a questa nobile famiglia) spicca la sagoma arcuata della buchetta del vino appena riaperta.
La finestrella a lato del portone che fino a giugno scorso appariva murata, mostra ora, attraverso un vetro, l’interno della legatoria artigiana Abacus di Rita e Ferdinando, da poco trasferitasi qui (ingresso al 66r), dopo oltre trent’anni di attività in via Ghibellina.
Fa un certo effetto pensare che dove adesso sono i quaderni ricoperti in pelle, gli album di cuoio con impressioni in oro, i libri e i libriccini in carta rilegati a mano, si trovava la Stanza del Vino del palazzo. Aperto lo sportellino di legno (restano i cardini e il fermo per il paletto infissi nel muro) il “canovaio” degli Albizi vendeva a fiaschi uno dei prodotti più squisiti che si potessero degustare a Firenze e forse in tutto il Granducato, «quel gran vino» di Pomino «che fatto d'uve scelte fa le menti chiare e svelte». Non stiamo davvero esagerando, abbiamo solo preso a prestito le parole di Francesco Redi, specialista del buon vino, nel suo celebre Bacco in Toscana.
Ma cosa assicurava l'acquirente che il fiasco in strada fosse davvero riempito con una bevanda all’altezza delle aspettative? Lo stemma in facciata, innanzitutto, identificava subito, e senza dubbio, la famiglia produttrice! Ma una scorsa ai vocabolari della lingua italiana della metà dell’Ottocento ci permette di fugare ogni dubbio: in questi tomi, la cantina degli Albizi è presa a esempio per spiegare questa curiosa modalità di vendita al minuto tipicamente fiorentina: “l’Albizzi ha aperto il finestrino; e ci ha un vino eccellente” (Vocabolario Italiano di Rigutini e Fanfani, 1875); “il finestrino di casa Albizzi sta aperto da mezzogiorno al tocco"(Novo Vocabolario
della lingua Italiana, 1870), e ancora:
“Cette Cantina assez renommée pour ses
vins vieux ne livre aux consommateurs
que ceux provenant des propriétés de la
Marquise Leonia Degli Albizi
Frescobaldi…”(“Questa cantina,
rinomata per i suoi vini d’annata,
dispensa ai consumatori solo le qualità
che provengono dai terreni della
Marchesa Leonia Degli Albizi
Frescobaldi”. Guide-souvenir de
Florence,1892).
30 luglio 2020
E' possibile che ce ne siano anche in Piemonte?
di Diletta Corsini
Alessandra Bianchi lavora da anni nel mondo del vino, occupandosi attualmente delle vendite
di una bella cantina a Barolo, nelle Langhe. In questo territorio, dove si produce uno dei vini
più famosi in Italia e nel mondo, c’è il paesino di Monforte d’Alba, e lì un giorno, passeggiando
per il centro storico, il suo occhio cade sulle strane aperture ritagliate nel legno di due portoni
ad altezza di braccio. Alessandra, che per caso tempo fa si è imbattuta nel nostro sito e si è
appassionata alla storia delle buchette del vino, ci manda le foto e pone la domanda cruciale:
possono esserlo anche queste? In Piemonte?
Di finestrini arcuati (pochi) e quadrotti (i più) nei portoni ne abbiamo trovati a iosa, addirittura
in Francia, in Liguria, in Sicilia. L'uso di creare accessi ridotti (per praticità e per ragioni di
sicurezza) per merci, plichi e altro era diffuso ovunque in presenza di grandi portoni, anche per
la difficoltà di aprire e chiudere ante pesanti. Finestrelle analoghe erano anche presenti nelle
porte delle scuderie per dare aria ai cavalli e in quelle delle rimesse di autovetture (per disperdere
all'esterno le esalazioni del motore) ma anche in alcuni palazzi (con funzione di spioncino) per
scrutare chi suonava al campanello in mancanza di altre finestre in facciata, soprattutto da
quando scarseggiava la servitù un tempo addetta a questo compito.
In Toscana, come ben sappiamo, la vendita a "sportello" di generi alimentari (con personale all'interno della bottega e utente in strada, con accesso bloccato da un cancelletto o da una mezza anta) era in uso nelle botteghe da secoli, in tante occasioni: nei giorni festivi, nelle ricorrenze di santi patroni, ecc. Dobbiamo capire quindi caso per caso la funzione dell'ambiente che si trovava dietro all'apertura e vanno studiate le leggi locali in materia, prima di poter affermare che siamo di fronte a buchette del vino.
Fuori da un sicuro contesto toscano e da una forma immediatamente riconoscibile, è difficile dare per probabile un uso di questi finestrini come buchette. Ma non possiamo neanche escluderlo, visto il caso (già documentato su questo sito) della città di Faenza, la presenza di "cancelletti" a Roma e la vendita del vino dalle "buche" a Bologna. Da poco abbiamo scoperto che anche nel capoluogo emiliano c'erano, probabilmente già nel Settecento, rivendite di vino al minuto dai palazzi signorili: è probabile che proprio da lì sia venuto il termine di “buchette”, ma ne riparleremo in un’altra occasione.
Tornando alle Langhe, rinomata terra di vini, val la pena indagare e studiare la storia e il contesto di queste aperture piemontesi, alla ricerca di documenti che ci svelino qualche verità e ci facciano uscire dall’incertezza. Dobbiamo insomma tener sempre presente questo concetto: “ogni buchetta del vino è uno sportello, ma ogni sportello non è necessariamente una buchetta del vino”.
20 luglio 2020
Firenze: trovato da Massimo Casprini un nuovo finestrino intatto
Non finiscono le sorprese! Siamo ai limiti del territorio comunale, fuori certamente
dalla zona di massima concentrazione (l'area dentro le mura), là dove solo ad un
ricercatore appassionato e competente come Massimo Casprini può venire in mente
di frugare con lo sguardo lungo i muri delle case di campagna, eppure è proprio lì
che appare in tutta la sua bellezza un finestrino intatto, mai segnalato prima: con la
sua bella cornice in pietra con in alto un ricciolo fiammeggiante, la porticina di
legno dipinta di verde e un picchiotto integro e funzionante, da far invidia a tutte le
buchette dei palazzi nobili del centro storico!
Siamo in via della Greve al Galluzzo, la vendita di vino serviva la cantina della
villa dei Cantagalli, famosi ceramisti che possedevano tutto il borgo oltre il
cosiddetto Ponte all'Asse: lì avevano fornace, villa, fattoria e mulino, e sui muri delle
case spesso apponevano qualche ceramica come sigillo di proprietà (vedi quei due galletti e la spiga di grano). Abbiamo aggiornato la lista
fiorentina, che è arrivata, con questo, al considerevole numero di 174 finestrini. Grazie Massimo.
12 giugno 2020
2 "apparizioni" in Borgo degli Albizi
Ricciardo Artusi è studioso e fine conoscitore della storia fiorentina, e ha un occhio particolare per le buchette del vino: soprattutto quelle nascoste nel legno dei portoni. Due anni fa (vedi la notizia nella nostra pagina del Diario 2016) si accorse della sagoma di una buchetta sotto uno spesso strato di vernice in un portone di Palazzo Medici Riccardi.
Nel giro di pochi mesi ne ha scoperte ben 2 in borgo degli Albizi, la via più "trafficata" dal commercio del vino attraverso le buchette. Al n.21, nell'ingresso di un palazzo che riporta lo stemma della famiglia Albizi, e al n.10, nel palazzo Da Filicaia. E così diventano 7 quelle finora conosciute e censite in questa strada (l'antico decumano romano), record assoluto. In tutto il centro storico siamo a 148, e la ricerca continua.
20 settembre 2019.
Il vino del Granduca di Laura Baldini
Lo scrittore inglese John Evelyn, nel 1644, registra nel suo Diario – cronaca minuta e avvincente degli eventi che vanno dal 1640 al 1706 –un fatto singolare su Ferdinando II de’ Medici: il vino che gli avanza, il Granduca lo vende nelle cantine del suo palazzo; non solo, ma tiene i fiaschi impagliati appesi alla volta dell’ingresso principale di Pitti.
La notizia, così come la si legge, ha un po’ dell’incredibile; non tanto per il fatto di vendere il vino, quanto per l’uso di appendere i fiaschi impagliati alla volta dell’ingresso principale, passaggio obbligato per chiunque si recasse in visita al Granduca.
10 luglio 2019
Cronaca
da
Palazzo
Pitti
Le "buchete da ven"... di Faenza!
di Diletta Corsini
Grazie alla segnalazione della signora Vilma Ortolani, che ci ha contattati attraverso la pagina FB, scopriamo che anche Faenza ha avuto i suoi finestrini del vino. Ricavati nei portoni di case e palazzi, l'origine di queste aperture risale alla prima metà dell'ottocento e precisamente all'editto emanato il 12 luglio 1824 dal Cardinale Agostino Rivarola, inviato di papa Leone XII a Ravenna per combattere giacobinismo e carboneria. Siamo nel territorio dello Stato Pontificio, fuori dai confini del Granducato di Toscana, e la notizia è davvero clamorosa.
28 aprile 2019.
San Casciano, una buchetta "volante"?
Non è la prima, non sarà neanche l'ultima, ma una risposta certa non siamo in grado di darla. Come ci segnala Antonio Taddei, che ringraziamo di cuore, ha tutta l'aria di un vero e proprio finestrino del vino, addirittura trasformato, come in altri casi, in cassetta delle lettere. Ma come si spiega che si trovi al primo piano, irraggiungibile sia dalla strada che dalla più vicina finestra? Eppure la forma, i materiali, le misure sono proprio quelle delle aperture usate per vendere il vino a fiaschi.
Niente da fare, per adesso, se non troviamo testimonianze e documenti che, come in un altro caso vicino a Bagno a Ripoli, ci raccontano per esempio che è stata spostata da una posizione più consona per conservarla ma che originariamente si trovava ad altezza di braccio, non possiamo inserire questa bella scoperta nell'elenco ufficiale delle buchette del vino.
Ma la voglia di approfondire è tanta, e presto faremo un salto in via Lucardesi 29, nel centro di San Cascianio Val di Pesa, per vedere di scoprire qualcosa di più.
10 febbraio 2019
Una targa per ogni buchetta di Matteo Faglia
Abbiamo voluto cominciare da una delle buchette più significative e più fotografate: quella sul lato del Palazzo Antinori, in via del Trebbio 1. Il Marchese Piero Antinori, tra i nostri primi e più entusiasti soci, ha ospitato il 13 dicembre 2017 una simpatica e partecipata "cerimonia" durante la quale ci siamo scambiati notizie e auspici sulla storia e il destino dei Finestrini del Vino, abbiamo "scoperto" la prima targa d'ottone e abbiamo brindato al successo dell'iniziativa che, con tutta
la pazienza del caso, porterà alla segnalazione di tutte le
referenze censite e "certificate" dalla nostra Associazione.
Cominciando ovviamente dalla città di Firenze, per poi
allargarci al resto della Toscana.
Presenti tra gli altri l'autore del libro "I Finestrini del Vino"
Massimo Casprini, l'arch. Lia Pescatori della
Soprintendenza che ha dato il nulla osta all'operazione,
altri proprietari di buchette e alcuni giornalisti, tra cui
Milko Chilleri che ha girato questo bel video visibile su
Certaldo Alto
La nostra socia Marita ha fatto interessanti scoperte a Certaldo Alto. In Piazza San Jacopo e Filippo, altezza, dimensioni e foggia non lasciano dubbi, andremo a curiosare all'interno per vedere cosa è rimasto.
E che dire dell'apertura in via della Rena 4, così evidente all'interno e, invece, nascosta e quasi irriconoscibile tra i mattoni della parete esterna?
Il sito, gestito dall'Associazione Buchette del Vino, è online dal 30 marzo 2016.
I testi sono a cura di Diletta Corsini, Matteo Faglia, Mary Forrest, salvo dove diversamente specificato.
This website is managed by the Wine Windows Association (Associazione Buchette del Vino).
The text has been prepared by Diletta, Corsini, Matteo Faglia and Mary Forrest, except when otherwise indicated.
Buchette del Vino
Associazione Culturale
via della Pergola, 48
50121 FIRENZE
0039 0550503936
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